Archivio della Cgil nazionale, Roma
Riceviamo e volentieri pubblichiamo in questa sezione un contributo di Ilaria Romeo, responsabile dell’Archivio della Cgil nazionale. L’invito è di inaugurare così un rapporto costante e proficuo con archivisti, bibliotecari e con tutti coloro che si occupano concretamente del materiale documentario relativo alla storia del lavoro.
STORIA ARCHIVISTICA E ISTITUZIONALE
La Biblioteca nazionale della CGIL è stata fondata nel 1968 nella sede del Centro studi e formazione sindacale costituito ad Ariccia nel 1967 (una primo embrione di Biblioteca è già presente presso la Scuola sindacale centrale Giuseppe Di Vittorio di Grottaferrata).
Nei suoi primi anni di vita e di crescita, la responsabilità della Biblioteca è affidata a Barbara Pepitoni.
Fra il 1970 e il 1975 sono state definite più precisamente dalla Segreteria confederale le caratteristiche e le funzioni della Biblioteca. In quegli stessi anni sono stati affrontati i problemi della catalogazione, della schedatura e della meccanizzazione della Biblioteca e della emeroteca, impiantati artigianalmente nel 1968-1969 dai sindacalisti del centro di formazione di Ariccia. La costruzione di un soggettario sindacale è stata portata a termine con il contributo degli istituti pubblici di catalogazione (1).
Lo slancio dell’attività formativa a metà degli anni ’70, il bisogno generalizzato di strumenti più adeguati di conoscenza e di informazione, la costituzione di scuole regionali di formazione, hanno portato alcune camere del lavoro ad aderire al progetto di una rete integrata di archivi della CGIL elaborato dalla Biblioteca e da alcune strutture nel 1977 (2).
Nell’arco di pochi anni strutture permanenti di documentazione sono state costituite a livello provinciale, regionale e in alcune categorie nazionali, fino al Congresso della CGIL del 1981 che nel proprio Statuto ha inserito un articolo che vincola tutte le strutture alla conservazione a all’ordinamento di archivi storici e correnti (art. 4, comma i).
La costituzione dell’Ires nazionale ha contribuito a determinare, nel 1979, il trasferimento della Biblioteca a Roma (Via Sardegna), già prospettato da molto tempo. Lo Statuto, definito nello stesso anno, riconfermava gli orientamenti stabiliti nel 1975, affidando alla Biblioteca anche la responsabilità dell’Archivio storico della CGIL, la formazione dell’Archivio corrente e delle attività di documentazione per l’Istituto di ricerche economiche e sociali.
I materiali depositati nei sotterranei di Corso d’Italia 25 vengono così trasferiti in via Sardegna e sottoposti a riordinamento e schedatura.
Nel 1980 è costituito, come da Statuto, il Comitato scientifico (3), di cui negli anni hanno fatto parte storici e archivisti, membri della Segreteria CGIL e delle categorie, le responsabili della Biblioteca e il presidente dell’Ires.
Nello stesso anno l’Archivio riceve dalla Sovrintendenza archivistica per il Lazio la dichiarazione di notevole interesse storico (4).
Nel 1988 la Biblioteca e l’Archivio vengono trasferiti nei locali di Via Santa Teresa. Parte dei materiali viene trasferita nella nuova sede, mentre una parte consistente di essi viene, per ragioni di spazio insufficiente, inscatolata e depositata nei sotterranei di Corso d’Italia 25.
La documentazione depositata a Corso d’Italia viene poi nel 1990 trasportata, sempre per ragioni di spazio, nei magazzini ormai in disuso della Scuola di Ariccia (i fondi Lama, Marianetti e Ufficio amministrazione solo per citarne alcuni).
Nel 1993 inizia, con l’acquisizione del software CDS/ISIS e l’applicativo Teca per i dati bibliografici e successivamente di ELIOS/ISIS per la gestione integrata, la catalogazione informatizzata delle monografie e dei periodici della Biblioteca.
Nel 1995 la CGIL acquisisce l’attuale sede in Via dei Frentani.
Nel 1998, con l’inaugurazione della struttura, partono i lavori di riordinamento e schedatura dei materiali recuperati da Via di Santa Teresa e da Ariccia, ricevendo l’Archivio dalla Sovrintendenza archivistica per il Lazio una integrazione alla dichiarazione di notevole interesse storico del 1980.
La scelta di operare sulla documentazione in maniera analitica, è stata dettata da molteplici motivazioni: innanzitutto dalla struttura originaria dell’archivio, che, con gli strumenti di corredo già esistenti, consentiva di partire dalla descrizione delle singole unità archivistiche per arrivare all’elaborazione di un inventario analitico; dalla completezza, pressoché totale delle serie più importanti, dalle circolari, ai verbali degli organismi dirigenti; dalla presenza di fondi assai complessi di alcuni tra i più significativi uffici confederali; dalla considerazione della enorme bibliografia già esistente sulla storia della CGIL, che può avvalersi ora, non soltanto della consultazione degli atti ufficiali, ma di una documentazione estremamente complessa e finora sconosciuta, che può indirizzare la ricerca su tematiche forse non ancora toccate, o far approfondire problemi già affrontati in passato.
La decisione di procedere alla schedatura informatizzata a livello di unità archivistica, ha posto il problema della scelta del software da utilizzare; l’acquisizione di Highway, nel 1998, in sintonia con quanto già fatto da archivi storici di alcune categorie nazionali, ha consentito, compatibilmente con lo stato delle carte e della loro organizzazione, di utilizzare gli stessi criteri metodologici con l’obiettivo, ambizioso, che riguarda l’insieme degli archivi della CGIL, di costruire una rete nazionale in cui far confluire la descrizione dei singoli archivi. Il modello descrittivo è quello proposto dalle Isad, i cui quattro livelli, fondo, serie, unità archivistica, unità documentaria, hanno ognuno una propria scheda. Ogni scheda è divisa in più sezioni, che permettono l’inserimento di contenuti informativi analitici. La sezione anagrafica contiene i campi per l’identificazione, gli estremi cronologici e la consistenza; nella sezione descrittiva è inclusa la descrizione archivistica; la sezione note comprende anche le note al contenuto. Esiste inoltre una sezione che consente di inserire le voci d’indice, antroponomi, toponimi, enti e istituzioni; un discorso a parte meritano le parole chiave o soggetti aggiunti ad integrazione della descrizione del fascicolo, per offrire ulteriori strumenti di ricerca agli utenti. L’elaborazione delle parole chiave ha utilizzato, soprattutto da un punto di vista metodologico, il soggettario usato per la classificazione delle monografie, elaborando dal nuovo quelle voci attinenti strettamente il contenuto dei fascicoli. Per i verbali degli organismi dirigenti si è scelta una scheda più semplice con l’indicazione, oltre che del luogo e della data, l’ordine del giorno, i presenti, le note sul contenuto e le note archivistiche, con eventuali allegati; analogamente per le circolari si è ipotizzato un intervento analitico, con la schedatura delle singole circolari, rilevando ufficio produttore, oggetto, data, consistenza ed eventuali allegati.
L’Archivio cartaceo è completato da una importante sezione fotografica.
Acquisito nel 1985 da «Rassegna Sindacale» e costantemente arricchito da nuove accessioni, l’Archivio fotografico CGIL comprende circa 3.500 buste per un totale di 25.000 fotografie di argomento politico, storico – sociale, di storia del costume e della cultura in particolare italiana.
Le immagini coprono un arco temporale che va dall’inizio del Novecento agli anni Novanta, con maggiore consistenza per il periodo dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta.
Si tratta di un notevole apparato iconografico, costruito negli anni da «Lavoro», settimanale rotocalco della CGIL dal 1948 al 1962, poi da «Rassegna Sindacale», tuttora rivista della Confederazione. L’archivio presenta le caratteristiche tipiche dell’archivio redazionale, connesso e finalizzato alla pubblicazione di un periodico di attualità sociale, politica e culturale. Attraverso le foto in esso conservate è possibile avere il quadro dei momenti più significativi dell’attività della CGIL, ma anche di altre organizzazioni sindacali, della storia degli scioperi, delle manifestazioni, delle lotte per i diritti dei lavoratori, dei Congressi, cui parteciparono figure celebri del sindacalismo italiano ed estero. Completamente riordinato, schedato e reso fruibile agli studiosi, l’Archivio fotografico della CGIL nazionale sarà presto consultabile via web ed andrà a completare l’inventario delle carte consultabile on line dal 2006.
Nel 2002, con il contributo della Direzione generale per gli archivi, è stato pubblicato l’inventario delle carte per gli anni 1944-1957; nel 2008 l’inventario per gli anni 1958-1969; nel 2011 l’inventario per gli anni 1970-1986.
Completamente riordinato, schedato e reso fruibile agli studiosi, l’Archivio storico CGIL nazionale è consultabile on line fino al 1986 (programma Extraway). Sono disponibili in file allegato i verbali degli organi statutari fino al 1959. Entro il 2013 saranno digitalizzati, anche grazie ai contributi della Comunità europea, i verbali di tutti gli organismi dirigenti e le circolari fino al 1986.
Sempre nel 1998 viene avviata la catalogazione informatizzata delle monografie (software utilizzato CDS/ISIS dell’Unesco, con l’applicativo Teca per i dati bibliografici). I periodici sono stati schedati e inseriti nel Catalogo collettivo automatico dei periodici delle biblioteche italiane del Cnr fin dal 1989.
Dal 2010 la Biblioteca Luciano Lama aderisce al Sistema bibliotecario nazionale.
Sempre dal 2010, l’Archivio storico nazionale aderisce al progetto Archivionline del Senato della Repubblica.
Ilaria Romeo
Responsabile archivio storico CGIL nazionale
(1) “Sintesi dell’attività a tutto agosto 1975 e dei criteri per la soggettazione”, in ASCGIL nazionale, Ufficio organizzazione, b. 1, fasc. 2. Soggettario all., con nota di trasmissione del 20 gennaio 1976;
(2) “Progetti per la costituzione di un sistema integrato di centri di documentazione”, in ASCGIL nazionale, Ufficio organizzazione, b. 1, fasc. 2. Si veda anche Guida ai centri di documentazione del sindacato. Impianto e utilizzazioni, Roma, Esi 1977;
(3) La prima riunione del Comitato scientifico è del 9 maggio 1980. Risulta così composto: Accornero, Amato, Arfè, Bonelli, Colarossi, Corridori, Di Gioia, Pavone, Procacci, Roscani, Scheda, Spriano, Diaz, Turtura, Del Turco. In realtà la durata del Comitato scientifico sarà assai breve, limitandosi le riunioni agli anni 1980-1981.
(4) Dichiarazione a firma Elvira Gencarelli. L’Archivio riceve una integrazione alla dichiarazione di notevole interesse nel 1998 ed un’ulteriore ed ultima integrazione nel 2011.
ORDINAMENTO E STRUTTURA
L’Archivio è organizzato in sei serie principali, a loro volta suddivise in ulteriori partizioni.
- Serie Congressi confederali, 1944-1986, fascc. 337;
- Serie Verbalidegli organi statutari: Comitato direttivo (1944-1986, u.a. 187), Comitato esecutivo (1947-1986, u.a. 97), Consiglio nazionale (1948-1957, u.a. 2), Consiglio direttivo (1960-1962, u.a. 2), Consiglio generale (1965-1986, u.a. 21), Segreteria (1944-1986, u.a. 700 ca.).
I verbali sono schedati analiticamente rilevando gli ordini del giorno, i presenti, gli eventuali documenti allegati. La documentazione è stata interamente digitalizzata fino al 1959. Entro il 2013 saranno digitalizzati, anche grazie ai contributi della Comunità europea, i verbali di tutti gli organismi dirigenti fino al 1986;
- Serie Atti e corrispondenza della Segreteria generale, 1944-1986, fascc. 13064.
La serie, reale ossatura dell’Archivio confederale, raccoglie in modo strutturato e omogeneo la documentazione prodotta dalla CGIL nazionale nello svolgimento delle proprie competenze e attività. La documentazione è organizzata per anno sulla base dei diversi titolari di classificazione adottati negli anni dalla struttura confederale. Le carte sono riordinate, inventariate e consultabili;
- Serie Circolari, 1944-1986, u.a. 4057.
Entro il 2013 saranno digitalizzate, anche grazie ai contributi della Comunità europea, tutte le circolari confederali fino al 1986:
- Serie Uffici confederali: Ufficio studi economici (1948-1973, fascc. 130); Ufficio organizzazione (1944-1992, bb. 97, fascc. 689); Ufficio coordinamento femminile nazionale (1956-1993, bb. 104, fascc. 174);
- Serie Convegni, conferenze, seminari, 1948-1986, voll. 202.
L’Archivio confederale è arricchito dai fondi personali dei segretari generali e generali aggiunti della struttura fino alla Segreteria Trentin.
- Fondo Renato Bitossi (1941-1969)
- Fondo Luciano Lama (1962-1986)
- Fondo Antonio Pizzinato (1982-1991)
- Fondo Bruno Trentin (1950-1995)
- Fondo Agostino Marianetti (1966-1983)
- Fondo Ottaviano Del Turco (1979-1993)
Completano il corpus documentario piccoli fondi di federazioni e sindacati di categoria.
Alla quantità di materiali sovra esposti, riordinati, inventariati e resi fruibili agli studiosi si aggiunge parte consistente del patrimonio documentario della Confederazione e non solo non ancora riordinato per ragioni funzionali diverse, ma in corso o in prospettiva di riordinamento.
STRUMENTI ARCHIVISTICI
Inventario analitico on line e pubblicazioni a stampa:
Confederazione generale italiana del lavoro. Inventario dell’Archivio storico (1944-1957), a cura di Teresa Corridori, Susanna Oreffice, Cristiana Pipitone, Gianni Venditti, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione generale per gli archivi, Roma 2002
Confederazione generale italiana del lavoro. Inventario dell’Archivio storico (1958-1969), a cura di Teresa Corridori e Gianni Venditti, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione generale per gli archivi, Roma 2008 (scaricabile anche online)
Confederazione generale italiana del lavoro. Inventario dell’Archivio storico (1970-1986), a cura di Teresa Corridori, Ilaria Romeo, Gianni Venditti, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione generale per gli archivi, Roma 2011
CONSULTABILITA’
La documentazione è liberamente consultabile fino al 1986.
L’Archivio, sito in Roma (Via dei Frentani 4c) è aperto alla consultazione degli studiosi dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00.
La consultabilità dei documenti è subordinata alla legislazione archivistica corrente.
BIBLIOGRAFIA
I giornali sindacali: catalogo dei periodici CGIL, 1944-1976, a cura di Bruna Colarossi, Teresa Corridori, Matilde Macchiusi, Roma, Editrice sindacale italiana, 1977;
La memoria del sindacato: guida agli archivi della CGIL, a cura di Bruna Colarossi e Teresa Corridori, Roma, Editrice sindacale italiana, 1981;
Catalogo dei periodici della Biblioteca archivio nazionale della CGIL, a cura di Bruna Colarossi e Teresa Corridori, Roma, Ediesse, 1989;
I Congressi per il Congresso. Inventario e immagini (1944-1986), a cura di Teresa Corridori, Cristiana Pipitone, Gianni Venditti, Roma, Ediesse, 2006;
Ilaria Romeo, L’Archivio storico CGIL nazionale: storia, contenuto, struttura, in «Officina della storia», rivista on line, 10 gen. 2011;
Giovanni Rispoli, Le carte ritrovate, in «Rassegna Sindacale», n. 36, 13-19 ott. 2011;
Ilaria Romeo, Confederazione generale italiana del lavoro. La Segreteria di Luciano Lama tra documenti d’archivio e percorsi di ricerca (1970-1986), in «Officina della storia», rivista on line, 7 feb. 2012.
Questa pagina è stata redatta da Ilaria Romeo, responsabile dell’Archivio storico CGIL nazionale
indirizzo: Via dei Frentani 4c, Roma (zona Sapienza)
tel: 06.4453322 – 06.4453382
mail: i.romeo@cgil.it
sito: http://www.cgil.it/organizzazione/archiviostorico.aspx
[si veda anche: http://filosofiastoria.wordpress.com/2012/06/08/inventario-dellarchivio-storico-della-cgil-1944-1957/]