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CFP Beni comuni e disuguaglianze nell'Europa rurale (scadenza 20 settembre 2024)

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Gli organizzatori cercano contributi per una sessione da presentare alla Conferenza dell'Organizzazione europea di storia rurale che si terrà a Coimbra (9-12 settembre 2025).

Negli ultimi anni si è assistito a un fiorire di studi che hanno arricchito notevolmente le nostre conoscenze sulle dinamiche della disuguaglianza in epoca preindustriale. Gli studiosi si sono concentrati anche sulle determinanti di queste dinamiche e alcuni di questi suggeriscono una connessione diretta tra la crescita della disuguaglianza economica e il funzionamento delle finanze pubbliche (ad esempio Alfani e Di Tulio nel loro libro sulla Repubblica di Venezia). In sostanza, la tesi è che la tassazione regressiva avrebbe favorito questo fenomeno, ma abbiamo ancora poche conoscenze sui meccanismi che stanno alla base di questo processo. Perché è successo? Come hanno influito le scelte dell'economia pubblica su queste dinamiche? In che modo la gestione delle risorse comuni e il livello di tassazione diretta comunale e statale hanno influenzato i percorsi di distribuzione della ricchezza? Quali sono stati i meccanismi di correlazione e di causalità tra i diversi elementi?

Chiaramente, un esaurimento o un uso privato delle risorse comuni, grazie a una gestione ristretta, avrebbe potuto produrre effetti importanti in termini di aumento della tassazione diretta e, quindi, di aumento della disuguaglianza economica. Tuttavia, la disponibilità dei beni comuni avrebbe potuto influire sulla disuguaglianza economica non solo incidendo sul livello di tassazione, ma anche sulla capacità dei contribuenti di far fronte alle esigenze fiscali dello Stato e dei Comuni. Partendo da questi presupposti, il panel si concentrerà sulla complessità della relazione tra la gestione dei beni comuni e l'andamento della disuguaglianza economica, affrontando (ma non esclusivamente) i seguenti temi nel lungo periodo (1500-1800):

  • In che modo l'esaurimento dei redditi dei beni comuni avrebbe potuto causare l'aumento della tassazione diretta a livello locale?
  • Una certa gestione dei beni comuni avrebbe potuto influire sulla disuguaglianza economica in altri modi, ad esempio abbassando i redditi (cioè la capacità fiscale) di una parte della popolazione e/o aumentandoli per un'altra? In altre parole, in che modo la presenza, o l'assenza, o un diverso modo di gestire queste risorse ha influito sulla capacità della popolazione rurale (o di una parte di essa) di soddisfare le esigenze fiscali dello Stato?
  • L'uso diretto delle risorse comuni o il loro affitto ha avuto effetti diversi in termini di redistribuzione della ricchezza prodotta tra la popolazione rurale?
  • Inoltre, la presenza di risorse specifiche (boschi pubblici, edifici per l'alloggio dei soldati e così via) produceva, alla radice, l'assenza della necessità di acquistarle/affittarle e, quindi, di imporre una tassa per pagare l'acquisto/l'affitto?
  • C'era una consapevolezza da parte delle istituzioni locali/statali del legame tra la presenza (o una certa gestione) dei beni comuni e il funzionamento del sistema fiscale?

Organizzatori

  • Giulio Ongaro - Università di Milano-Bicocca
  • Matteo Di Tullio - Università di Pavia
  • Benedetta Crivelli - Università di Parma

Linee guida per la presentazione di contributi

Se si desidera proporre un contributo alla sessione, si prega di inviare una e-mail con un titolo provvisorio e un breve abstract agli organizzatori della sessione:

entro il 20 settembre 2024.

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