RU-LAV Lavoro e lavoratori rurali
RU-LAV Labour and rural workers
Research group of the SISLav (Italian Society for Labour History)
l boom industriale del dopoguerra e il “miracolo economico” con i conseguenti fenomeni di inurbamento hanno comportato un forte ridimensionamento dell’importanza riconosciuta al settore agricolo e più in generale alle campagne nel nostro paese. Questo ha avuto ripercussioni rilevanti non solo per quel che riguarda l’attenzione propriamente economica a questo ambito ma anche in relazione alle politiche sociali, infrastrutturali e paesaggistiche, con conseguenze che ad oggi appaiono in tutta la loro problematicità e che stanno riportando in primo piano il tema delle campagne.
Gli ambiti che il gruppo si propone di discutere sono numerosi, a partire innanzitutto dalla caratterizzazione del termine “rurale”. In secondo luogo vi è la questione delle varie tipologie di lavoratori e lavoratrici rurali impegnati nei diversi settori (primario, secondario, terziario, oltre al lavoro domestico e al non-lavoro, ossia la disoccupazione), non sempre in maniera esclusiva. La fluidità delle forme occupazionali (lavoratori salariati, indipendenti, fino ad arrivare alla stessa schiavitù e alle indefinite tipologie contrattuali contemporanee) e il loro frequente sovrapporsi nel corso della vita dei lavoratori rende indispensabile poi un confronto anche su questa tematica.
Questi temi vogliono essere affrontati, in una prospettiva di lungo periodo che vada dall’antichità ai giorni nostri, attraverso innanzitutto una discussione interna tra i membri del gruppo, tramite il confronto delle ricerche portate avanti da ciascuno. In secondo luogo, l’intento è quello di promuovere iniziative di vario genere (seminari, convegni, lezioni) così da riportare l’attenzione su questo ambito e di aprirsi al confronto con il mondo accademico (e non) italiano ed internazionale. In questo senso la pagina web del gruppo vuole essere un valido strumento di sintesi per far convergere iniziative, pubblicazioni, discussioni proposte anche da altri istituti di ricerca italiani (dall’Accademia dei Georgofili, passando per La Biblioteca Internazionale “La Vigna”, fino ad arrivare all’Istituto Cervi, solo per fare alcuni esempi) e stranieri (come ad esempio il Centre for English Local History di Leicester o l’Association d’histoire des sociétés rurales di Caen), oltre che dalle associazioni sovrannazionali, come l’European Rural History Organisation.
Membri del gruppo
- Luca Andreoni
- Luca Baldissara
- Stefano Bartolini
- Giacomo Bonan
- Alessandro Cristofori
- Matteo Di Tullio
- Marco Fincardi
- Stefano Gallo
- Teresa Isenburg
- Claudio Lorenzini
- Niccolò Mignemi
- Alessandra Minotto
- Luca Mocarelli
- Michele Nani
- Giulio Ongaro (referente)
- Roberto Parisini
- Sara Zanisi
Finalità del gruppo
Il boom industriale del dopoguerra e il “miracolo economico” con i conseguenti fenomeni di inurbamento hanno comportato un forte ridimensionamento dell’importanza riconosciuta al settore agricolo e più in generale alle campagne nel nostro paese. Questo ha avuto ripercussioni rilevanti non solo per quel che riguarda l’attenzione propriamente economica a questo ambito ma anche in relazione alle politiche sociali, infrastrutturali e paesaggistiche, con conseguenze che ad oggi appaiono in tutta la loro problematicità e che stanno riportando in primo piano il tema delle campagne.
La storiografia rurale italiana ha subito una decisa battuta di arresto grossomodo a partire dagli anni ’80 del secolo scorso; di questa stagione di studi sono rimaste tracce isolate, centri di studi, singoli ricercatori, mancando però la vivacità, il coordinamento e le pubblicazioni che al contrario caratterizzano gran parte del panorama storiografico europeo contemporaneo. Approfittando dei recenti sviluppi teorici della storia del lavoro che ha superato l’esclusività del lavoratore salariato industriale come oggetto di ricerca, questo gruppo vuole riunire quei soci che hanno incontrato nel corso delle proprie indagini le campagne.
Gli ambiti che si propone di discutere sono numerosi, a partire innanzitutto dalla caratterizzazione del termine “rurale”. In secondo luogo vi è la questione delle varie tipologie di lavoratori e lavoratrici rurali impegnati nei diversi settori (primario, secondario, terziario, oltre al lavoro domestico e al non-lavoro, ossia la disoccupazione), non sempre in maniera esclusiva. La fluidità delle forme occupazionali (lavoratori salariati, indipendenti, fino ad arrivare alla stessa schiavitù e alle indefinite tipologie contrattuali contemporanee) e il loro frequente sovrapporsi nel corso della vita dei lavoratori rende indispensabile poi un confronto anche su questa tematica.
Oltre al lavoro vero e proprio, particolare attenzione vuole essere dedicata ai temi legati ai lavoratori come individui e come collettività, nel loro rapporto con gli elementi interni al mondo lavorativo e a quelli esterni, sociali e ambientali. Da questo punto di vista fondamentale è un’analisi delle relazioni orizzontali (come l’ambiente familiare, il mutualismo parentale, ecc.) e di quelle verticali (i rapporti di dipendenza, di patronage), oltre alla questione della mobilità sociale interna ed esterna al mondo rurale e del rapporto con il mercato.
La definizione dell’ambiente all’interno del quale si collocano e agiscono i lavoratori rurali deve poi essere messa in relazione con altri ambienti, contigui o per certi versi sovrapposti, quali l’ambiente urbano o quello montano, sia per quel che riguarda le relazioni tra le diverse attività produttive, sia per l’importante problema della mobilità (stagionale o stabile) da e verso le campagne.
Un altro ambito su cui la discussione all’interno del gruppo intende soffermarsi è quello dell’attivismo dei lavoratori rurali, con particolare attenzione alle forme di organizzazione dei lavoratori, in relazione sia all’ambiente lavorativo vero e proprio che all’attivismo più marcatamente politico.
Questi temi vogliono essere affrontati, in una prospettiva di lungo periodo che vada dall’antichità ai giorni nostri, attraverso innanzitutto una discussione interna tra i membri del gruppo, tramite il confronto delle ricerche portate avanti da ciascuno. In secondo luogo, l’intento è quello di promuovere iniziative di vario genere (seminari, convegni, lezioni) così da riportare l’attenzione su questo ambito e di aprirsi al confronto con il mondo accademico (e non) italiano ed internazionale. In questo senso la pagina web del gruppo vuole essere un valido strumento di sintesi per far convergere iniziative, pubblicazioni, discussioni proposte anche da altri istituti di ricerca italiani (dall’Accademia dei Georgofili, passando per La Biblioteca Internazionale “La Vigna”, fino ad arrivare all’Istituto Cervi, solo per fare alcuni esempi) e stranieri (come ad esempio il Centre for English Local History di Leicester o l’Association d’histoire des sociétés rurales di Caen), oltre che dalle associazioni sovrannazionali, come l’European Rural History Organisation.
L’approccio a queste tematiche infine, oltre ad essere transnazionale e di lungo periodo, vuole anche essere multidisciplinare, attraverso il confronto e il dialogo con discipline quali la sociologia rurale, la geografia, l’antropologia.
Il gruppo è aperto a qualunque socio sia interessato a questi temi.
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