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CFP Scambi, mobilità e collaborazione. Il mondo della seta tra Francia e Italia, XVI-XIX secolo (scadenza 30 giugno 2024)

Nella storiografia recente, la seta è stata vista come un materiale la cui produzione e il cui consumo hanno avuto un ruolo cruciale nel plasmare il mondo moderno, non da ultimo per la molteplicità e la complessità degli scambi a cui questa preziosa fibra ha dato origine.

Le relazioni franco-italiane intorno alla seta sono un oggetto di studio che offre una ricca panoramica delle numerose questioni socio-economiche, politiche, ambientali, artistiche e culturali che sono alla base delle forme assunte da questi scambi. Queste relazioni tra due aree vicine, che sono state tra i principali produttori e consumatori di seta e tessuti di seta nell'Europa moderna, sono state oggetto di una serie di studi storici che ne hanno evidenziato l'importanza per la storia del commercio e della manifattura.
Come estensione di questo lavoro, l'obiettivo di questo convegno di una giornata è quello di continuare lo studio delle relazioni franco-italiane intorno alla seta, riunendo lavori provenienti da approcci finora separati dalla tradizione storiografica, nonostante il fatto che questo argomento sollevi questioni relative alla storia sociale ed economica delle città e delle campagne, storia politica e istituzionale, storia della scienza e della tecnologia, storia ambientale, storia di genere, ma anche storia dell'arte, storia della moda e studi museali.
Questa molteplicità di prospettive è in linea con l'approccio decisamente integrato allo studio della seta che questa giornata propone. Passando al setaccio l'intera industria della seta (dalla coltivazione del gelso al consumo di tessuti, passando per la fabbricazione e la preparazione del filato, la creazione di modelli e la tessitura) e rivelando l'importanza delle interdipendenze tra le diverse fasi del processo di produzione e consumo, siamo invitati a considerare la questione delle connessioni tra i mondi sociali e i territori che la seta collegava.
Questa giornata di studio intende quindi considerare anche la questione delle relazioni tra Francia e Italia attraverso gli attori coinvolti nella produzione e nel commercio e le loro collaborazioni. L'obiettivo è esplorare queste relazioni al di là della loro natura competitiva e conflittuale che, pur essendo certamente presente, non è rappresentativa di tutte le sfaccettature del mondo della seta franco-italiano. Concentrarsi sugli attori di questa industria ci permette di affrontarla dal punto di vista dei legami, delle reti e degli scambi.

Un'ampia prospettiva cronologica, dal XVI al XIX secolo, ci permette inoltre di comprendere l'evoluzione delle relazioni franco-italiane. L'obiettivo è quello di superare le tradizionali divisioni cronologiche che presentano le grandi tappe dell'industria serica senza studiarne la continuità o evidenziare gli sviluppi che hanno portato a queste diverse fasi.


I contributi possono riguardare temi quali:

  • Scambi e collaborazioni scientifiche tra Francia e Italia sulla coltivazione del gelso e l'allevamento del baco da seta. Questi scambi, strutturati a partire dal XVIII secolo da periodici economici e società agricole, rivelano che gli operatori del nascente settore dell'agronomia, lungi dall'adottare un approccio competitivo al servizio di una politica economica mercantilista, cercavano di mettere il loro lavoro al servizio dell'intera industria. Il caso dell'agronomo franco-piemontese Matthieu Bonafous è emblematico a questo proposito.
  • Le relazioni artistiche tra Francia e Italia, da tempo oggetto di numerosi studi di storia dell'arte, sollevano la questione dell'influenza di questi legami sulla produzione tessile. Potrebbe trattarsi di un'influenza stilistica/artistica, dell'influenza dei pittori, dei loro viaggi e della loro formazione, sulla creazione di disegni per la seta, sulla circolazione dei motivi e sulla formazione dei disegnatori. Allo stesso modo, sarebbe interessante approfondire la questione delle reti di artisti e accademie e di come queste si intrecciassero con le reti di mercanti. In questo modo, gli scambi artistici potrebbero essere affrontati dal punto di vista del mondo tessile, dei suoi attori e degli oggetti stessi, in particolare attraverso la storia delle tecniche.
  • Per quanto riguarda la storia delle migrazioni tecniche, diversi studi hanno dimostrato che, oltre ai grandi mercanti e banchieri, gli artigiani altamente qualificati costituivano una parte significativa della popolazione italiana presente in Francia in età moderna. A questo proposito, la questione della mobilità tecnica specializzata - in particolare femminile - merita di essere indagata in modo più ampio, mettendo insieme la storia della tecnologia e la storia di genere.
  • La storia del genere potrebbe anche far luce sul ruolo delle donne al di là di quello di consumatrici. Che ruolo hanno avuto come commercianti, artiste, direttrici di officine e così via? Qual era il posto delle donne all'interno delle reti mercantili franco-italiane?

Le proposte (massimo 3.500 caratteri spazi inclusi), accompagnate da una breve biografia, devono essere inviate entro il 30 giugno 2024 a Moïra Dato (moira.dato@unibe.ch) e Jean-Baptiste Vérot (jean_baptiste.verot@univ-fcomte.fr). I giovani ricercatori sono particolarmente incoraggiati a partecipare.

 

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