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"Indispensables et indésirables. Les travailleurs coloniaux de la Grande Guerre", di L. Dornel

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Segnaliamo la pubblicazione del libro di Laurent Dornel per La Découverte.

Pochi mesi dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale, il governo francese decise di mobilitare decine di migliaia di lavoratori dalle colonie per far fronte alla grave carenza di manodopera in madrepatria. Tale processo implicava non solo il reclutamento in diverse aree dell’Impero – dall’Indocina al Madagascar, dal Nord Africa fino alla Cina – ma anche il trasferimento degli addetti, l’assegnazione ai posti di lavoro e la gestione quotidiana delle loro condizioni.

Questa vasta operazione, che rappresentò la prima esperienza di immigrazione "organizzata", portò circa 220.000 uomini nelle fabbriche e nelle aziende agricole francesi, scuotendo profondamente l’ordine razziale e le pratiche coloniali ereditate dal XIX secolo.

L’arrivo di questi lavoratori sollevò questioni inedite: come adattare il regime dell’indigenato alla metropoli per garantire la continuità dell’autorità coloniale? Come impedire che i lavoratori sfuggissero al nuovo ordine disciplinare imposto dall’amministrazione? Come prevenire le relazioni interrazziali, percepite come una minaccia alla dominazione coloniale? E quale destino era riservato ai figli meticci nati in Francia?

Se la partecipazione dei soldati coloniali alla Grande Guerra è ormai ben documentata, la storia dei lavoratori provenienti dall’Impero, visti al contempo come indispensabili e indesiderabili, rimane ancora poco conosciuta. Attraverso nuove fonti d’archivio, questa ricerca illumina un episodio che ha segnato in modo duraturo la storia delle migrazioni verso la Francia. 

Per maggiori informazioni e per consultare l'indice del volume, visita il sito dell'Editore

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