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"Organized labor and the 1980 U.S. Presidential election", di Christopher P. Simmonds.

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Segnaliamo l'uscita del saggio di Simmonds per «Labor History».

La vittoria di Ronald Reagan su Jimmy Carter alle elezioni del 1980 ha segnato un momento cruciale nella storia del lavoro statunitense, ma il ruolo specifico che i lavoratori organizzati hanno svolto nella contesa rimane ad oggi poco esplorato.

Gli studi esistenti spesso enfatizzano l'ascesa del conservatorismo sociale ed economico, concentrandosi sul declino della coalizione newdealista e sull'emergere della New Right. In questa narrazione, i leader sindacali sono tipicamente ritratti come refrattari alle nuove configurazioni economiche determinate dalla stagflazione degli anni Settanta, mentre i membri delle organizzazioni vengono rappresentati come elettori della classe media disillusi e motivati principalmente da questioni sociali.

Il saggio di Simmonds si basa su un'ampia ricerca d'archivio delle biblioteche presidenziali Carter e Reagan per mettere in discussione l'idea che il lavoro organizzato fosse solo un gruppo di interesse speciale in declino all'interno della coalizione democratica, con un'influenza minima sulle elezioni del 1980. L'articolo sostiene che leader sindacali come Lane Kirkland e Douglas Fraser si impegnarono per forgiare una nuova struttura economica per la nazione, che prevedeva un ruolo maggiore per il lavoro organizzato e per il governo nella gestione economica. Tuttavia, le impopolari misure di austerità di Carter e l'aver trascurato i temi del lavoro permisero alla campagna di Reagan di attirare il sostegno dei lavoratori attraverso i punti di forza tradizionalmente democratici della prosperità economica e della piena occupazione.

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