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Per un polo della cultura “working class” a disposizione della reindustrializzazione della ex Gkn

|   Patrocini SISLav

Secondo la legge Orlando-Todde (234/2021, comma 228), giornalisticamente denominata “legge antidelocalizzazioni”, il piano sociale alternativo ai licenziamenti dovrebbe comprendere quattro punti, tra cui: “gli eventuali progetti di riconversione del sito produttivo, anche per finalità socio-culturali a favore del territorio interessato”. Tale legge era stata imposta dal Tribunale di Firenze alla ex Gkn (Qf) nel dicembre 2023, senza che Qf poi decidesse di applicarla.

Ci sono molte altre ragioni però che ci portano oggi ad avanzare una proposta quasi unica nel suo genere: un polo della cultura “working class” nel perimetro della reindustrializzazione della ex Gkn.

Un progetto che è a disposizione della reindustrializzazione, un contributo alla saturazione degli spazi della fabbrica.

Siamo stati parte piena della difesa della fabbrica, ci sentiamo pienamente partecipi alla sua ripartenza. In un paese dove spesso si afferma che “con la cultura non si mangia”, un vasto spettro di forze culturali, letterarie, storiche, documentaristiche, di ricerca ha contribuito positivamente alla lotta per la difesa dei posti di lavoro, più di tutte le cosiddette “forze economiche” del capitale.

Ci sentiamo parte, insieme a lavoratori e territorio, di quell’equity morale e reale da cui riparte la fabbrica socialmente integrata. Senza l’intero spettro della potenza narrativa di letteratura, documentario, cinema, podcast, festival, teatro, sarebbe anche solo difficile pensare un simile successo dell’azionariato popolare diffuso.

Inoltre, pur nella vicenda drammatica di licenziamenti e stipendi non pagati, quanto è successo alla ex Gkn in questi tre anni e mezzo è stato un fatto che appartiene ormai alla storia del movimento operaio. Storia che si aggiunge a storia, se consideriamo che la ex Gkn eredita la storia sindacale della Fiat. Rivendichiamo una sorta di vincolo “paesaggistico” e “storico” su quell’area.

Sia detto anche che da anni si fa strada l’idea di una storiografia dal basso, dove la narrazione sia agita prima di tutto da chi è protagonista del lavoro e delle sue lotte. E la ex Gkn ne è stata degna esempio. Campi Bisenzio, inoltre, con i suoi Festival di Letteratura Working Class è diventata il centro internazionale di un movimento letterario in espansione.

Attorno alla ex Gkn, può infine rivitalizzare una attività documentaristica e filmica che abbia sia al centro la ex Gkn stessa, sia le numerose e “storiche” lotte che si sono sviluppate e si stanno sviluppando nella piana fiorentina.

Infine segnaliamo che numerosi archivi del lavoro giacciono nella nostra regione privi di adeguati spazi a partire dallo stesso archivio dell’Flm Toscana (Federazione Lavoratori Metalmeccanici).

I progetti “culturali” di solito avvengono nei siti industriali, magari quelli vicino al centro, dopo anni che tali siti sono rimasti abbandonati, come fenomeno di gentrificazione. Qua invece siamo a un progetto che anticipa la deindustrializzazione e la combatte a favore di una reindustrializzazione ecologica, sociale, in piena armonia con il territorio e la sua storia.

Il polo della cultura working class sarebbe unico nel suo genere perché comprenderebbe: 1- un archivio e un polo museale “per sé”; la storia della Fiat Firenze e di questi tre anni di lotta 2 - gli archivi operai della zona con un polo museale dedicato 3 - una biblioteca della letteratura working class 4 – la sede del centro permanente dei Festival europei della letteratura working class 5 – un centro audiovisivo del movimento operaio della piana fiorentina 6 – un centro di formazione e di realizzazione documentaristico e filmico, a partire dai progetti filmici che sono già oggi in campo.

Diciamo infine che tutto questo non avverrebbe in qualche vecchio palazzo del centro urbano, ma lì nella periferia spesso asservita a cemento e abbandono. A due passi dal deposito di Calenzano, dove si è spalato per il fango, nei luoghi dove si è lottato contro la delocalizzazione, circondati da capannoni dove spesso si lotta contro il lavoro precario e nero.

Questi i primi firmatari (in ordine alfabetico): Anpi Firenze e Anpi di Campi Bisenzio

Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Aamod)

Arci Firenze, Associazione italiana di storia orale (AISO)

Centro studi per l’autogestione

Co.mu.net-Officine per il progetto della Rete Italiana delle imprese recuperate

Comitato organizzatore del Festival Internazionale della Letteratura Working Class

Edizioni Alegre, collana letteratura working class

Fondazione Valore Lavoro (FVL)

Istituto Ernesto De Martino

Kepler – 452

Open dbb – Smk VideoFactory

Società italiana di storia del lavoro (SISLav)

Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo (Soms Insorgiamo).

 

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