«Grazie al movimento di resistenza l’Italia alla fine della guerra non era stata considerata una potenza sconfitta, come la Germania, ma una nazione “cobelligerante”, che aveva contribuito alla vittoria delle truppe alleate. Non intendo riassumere i fatti accaduti, intendo parlare di come è stata costruita la memoria di questi fatti e di come questa memoria sia servita a creare una nuova identità nazionale e una nuova coscienza collettiva. In un certo senso con la Resistenza l’Italia si è autoassolta dei crimini che le sue truppe hanno commesso accanto alla Wehrmacht e accanto alle SS, facendo dimenticare i crimini che aveva commesso l’esercito italiano in Africa. Da qui il proliferare di miti, di mezze verità, come quello che “l’Italia si è liberata dal fascismo da sola”. I “cattivi” sarebbero stati soltanto i tedeschi, dimenticando che gli Italiani sia dell’esercito regio che della Repubblica di Salò e la polizia fascista hanno contribuito all’arresto e alla deportazione di ebrei, hanno preso parte ai rastrellamenti e alle rappresaglie, mentre molti semplici cittadini italiani hanno denunciato i loro vicini di casa, perché antifascisti o ebrei, provocando la loro eliminazione».
Dettaglio notizia
Presentazione del libro "Alcune note sulla questione dei ceti medi" (Milano, 15 gennaio 2025)
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Convegni
Mercoledì 15 gennaio alle ore 18 sarà presentato alla Camera del Lavoro di Milano (Corso di Porta Vittoria 43) il recente volume “Alcune note sulla questione dei ceti medi e dell'estremismo di destra in Italia dal dopoguerra a oggi” di Sergio Fontegher Bologna (Asterios Editore, 2024). L'autore ne discuterà con Roberto Biorcio, Marianna Bruno, Paolo Feltrin.
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