L’amianto, “materiale perfetto”, economico e ideale per coibentazioni, attraversa la parabola dell’industrializzazione fino ad oggi, con i paesi di recente sviluppo che ancora affrontano le conseguenze del suo utilizzo sulla salute della popolazione. Sulla base dei verbali di Consiglio di fabbrica della Breda e di altri documenti conservati dal Centro di documentazione sull’amianto M. Vettori, della documentazione conservata negli archivi di FIOM e CGIL pistoiesi e della Fondazione Valore Lavoro, di articoli di giornale, di atti giudiziari e della testimonianza diretta di alcuni lavoratori, lo studio prende le mosse dalla vertenza iniziata a Pistoia nel 1992, in seguito alla legge 257 dello stesso anno, che metteva al bando l’amianto e prevedeva una serie di sgravi pensionistici per chi vi era stato a contatto. La storia ricostruita nel libro affronta l'articolata dialettica pistoiese, in fabbrica ed in città, nel quadro delle "vertenze amianto" che hanno interessato l'Italia. In quegli stessi anni la Breda venne coinvolta nella liquidazione delle partecipazioni statali, che si affiancò alla vertenza amianto. Le due questioni si intrecciarono mentre prendeva il via anche un procedimento penale e l'azienda adottava una linea ostile al riconoscimento dell'esposizione all'amianto. In questi passaggi si inserì la destra e si incrinò il rapporto tra la città, la sua classe operaia, i sindacati, i partiti e le amministrazioni di sinistra.
Intervengono:
Stefano Bartolini, direttore Fondazione Valore Lavoro
Francesco Carnevale, storico e medico del lavoro
Stefano Gallo, CNR-ISMED – direttore Biblioteca Franco Serantini Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Pisa
Sarà presente l’autore.