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«Rechtsgeschichte/Legal History», n. 32 (2024)

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Segnaliamo una serie di contributi dedicati alla storia giuridica della schiavitù in età moderna.

Per secoli, i giuristi hanno fatto ricorso al diritto romano, al diritto ecclesiastico e alle leggi particolari nel tentativo di stabilire categorie giuridiche per varie forme di dipendenza asimmetrica, compresa la schiavitù. Durante l'espansione europea, gli specialisti tradussero questa conoscenza nelle nuove realtà che incontrarono, rinominando le pratiche esistenti ed elaborando giustificazioni legali per rimodellare e legittimare le relazioni asimmetriche di dipendenza.

La sezione Recherche dell'ultimo volume di «Rechtsgeschichte/Legal History» è composta da vari saggi dedicati alla storia giuridica della schiavitù in età moderna. Riportiamo qui di seguito l'indice dei contributi:

  • Carlo Bersani, Persona, Homo, Res: Building a Boundary in Early Modern European Legal Thought 
  • Tamar Herzog, Enslaved as Outsiders, Enslaved as Property: Understanding Slavery in a Global and Early Modern Context 
  • Matilde Cazzola, "There Is in the Great Big Law Too Much Bad Little Law": The Slavery Abolition Act and Labour Laws in the Post-Emancipation British West Indies 
  • Christiane Birr, Tradition and Innovation in Knowledge Production: Gregorio López’ Commentary on the Siete Partidas (1555)
  • Tobias Schenk, Knowledge of Production of Normativity at the Imperial Aulic Council. Towards a Procedural Perspective on Early Modern Legal Reasoning 
  • Andrew James Harding, The Diffusion of Common Law in the Straits Settlements: "The Six Widows’ Case" and the Rout of Custom
  • Paola Revilla Orías, Pablo Quisbert Condori, Kintal sut’i: Preservation, Transmission and Uses of Normative Knowledge in ayllus and Communities (Charcas, Bolivia, 16th–21st centuries) 

I saggi sono consultabili in open access sul sito della Rivista

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